L’Errore Di Dare Le Cose Per Scontate!

Siamo schiavi della abitudini.

Buone o cattive, le abitudini conducono, come un pilota automatico, la nostra esistenza.

Ci è stato detto che essendo così le cose, la logica ci suggerisce di essere schiavi di buone abitudini, almeno nel nostro stesso interesse.

Ma quello che voglio evidenziare adesso, è che l’abitudine comporta nel tempo il dare le cose per scontate.

Se ad esempio hai dato la disponibilità a svolgere un dato servizio, che sia in famiglia, in un ambito sociale o nel lavoro e questo servizio, di solito disinteressato, lo continui a svolgere nel tempo, per gli altri diventa qualcosa di scontato, di ovvio, quasi una pretesa, per cui se non dovessi farla qualche volta, sarebbe quasi un mancare ad un impegno.

Ma voglio andare un passettino oltre!

L’abitudine, nell’aspetto appena citato, dovrebbe essere spunto per l’esercizio della gratitudine, del ringraziamento, del rinforzo del bene compiuto, ma se è vero che con gli animali lo si applica per istillare comportamenti virtuosi, tra gli essere umani sembra superfluo.

Dobbiamo quindi fare corsi, leggere libri, partecipare a seminari in cui ci si ricordi di dire Grazie, di esprimere una lode sincera, un apprezzamento per il servizio svolto.

Quando ero ragazzo, di tanto in tanto andavo all’oratorio dei salesiani perché avevano dei campi sportivi e potevo andare a giocare al pallone con i miei coetanei.

Una volta, alla fine di una partita, presi il pallone che i sacerdoti ci avevo affidato e lo riportai nell’ufficio del salesiano presente e quando glielo detti in mano gli dissi “grazie Padre“.

Non ho mai dimenticato l’espressione sul volto del prete e le parole che disse più volte di getto quasi gridando: “miracolo, miracolo, un ringraziamento“.

Quello che a me sembrava normale, capì che era invece in quel contesto, un raro comportamento. Capì che tutti i ragazzi davano per scontato che dovessero usufruire degli spazi, degli attrezzi, del tempo degli altri gratuitamente solo perché svolgevano un servizio alla collettività.

Ecco perché il ringraziare, se è veramente sentito, è potente, è efficace, fa bene al cuore e alla mente. Esso spezza il velo dell’illusione e attinge al senso di umanità che potrebbe essere coltivata sempre più fino a diventare anch’essa un’abitudine. Una sana abitudine.

Shalom!

m@urizio fi@mmett@

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