La Preghiera Non è Magia!

Da quando ho realizzato la Preghiera che Sposta le Montagne ho ricevuto centinaia di email quasi esclusivamente da donne, essendo che su Facebook ho voluto far presente che può essere di grande aiuto per chi è alle prese con delle paure, difficoltà, sofferenze o non si sente compresa e riconosciuta e desidera ritrovare la gioia di vivere.

Ovviamente ho ricevuto tanti “grazie” e apprezzamenti, ma non mi aspettavo di ricevere anche delle email, anche se poche delle oltre un migliaio di download, in cui mi si faceva presente che pur avendo applicato la preghiera, questa, nel loro caso non “funzionava”. Un paio addirittura mi facevano presente che la loro situazione era peggiorata.

Avendo sulle mie spalle circa una quarantina di anni di esperienza sulla preghiera di domanda, di intercessione e di liberazione e guarigione, ed essendo professionalmente un formatore con quasi altrettanta esperienza nello Sviluppo Personale, la cosa non mi ha stupito più di tanto perché conosco l’errore di impostazione di molti, che sta all’origine di tali considerazioni.

Penso che sia dunque opportuno chiarire alcuni punti molto pratici, così da evitare di andare incontro a demotivazione, frustrazioni, scoraggiamenti vari, così che queste considerazioni possano essere di aiuto non solo per la la Preghiera che Sposta le Montagne ma anche per l’approccio al piano psicospirituale in genere.

La preghiera non è magia

Quando si prega, si ottiene sempre.  L’atto del pregare unisce Cielo e Terra e crea nel Campo di Infinite Possibilità le condizioni perché si permetta alle cose che si chiedono di manifestarsi. Ma la preghiera, per sua natura, non entra in conflitto con le Leggi della Vita, per cui non è un atto magico che deve obbligare qualcuno o qualcosa a fare quello che noi vogliamo (per inciso: ogni atto “magico” presenterà un conto salatissimo da pagare nel breve/medio periodo).

Atteggiamento

La dimensione spirituale NON è per i violenti. Occorre entrare nell’E-Zona (termine da me coniato nell’EntusiasmoTherapy per definire la dimensione del Cuore dove Cielo e Terra si uniscono) con delicatezza e tenerezza, la stessa che Dio usa con noi. Per realizzare ciò occorre mettersi in una condizione di Abbandono, di Pace della Mente e del cuore, di fiduciosa aspettativa utilizzando pensieri, postura, respirazione che aiutino anziché ostacolare, così come i padri contemplativi  ci confermano da secoli.

Tempistica

Il Cosa è dell’Uomo ma il Come è di Dio. Se abbiamo un desiderio nel Cuore, vuol dire che c’è anche il corrispondente seme che posto nel Terreno del nostro Essere produrrà i Frutti secondo la propria natura. Quando chiediamo nella preghiera stiamo confidando che Dio ci darà quel che desideriamo, ma le dinamiche e le “logiche” divine, non sono come le nostre.  Inoltre è come se andassimo dal dottore per un malessere e gli diciamo pure come ci deve curare… ma se la nostra cura fosse stata quella giusta, non avremmo avuto bisogno del medico perché saremmo stati in salute.

Richieste

Dio non va convinto… perché lo  è già!  Tutto è compiuto per il nostro bene, per la nostra felicità e prosperità. La preghiera di supplica (nel senso di mendicarne il consenso) NON appartiene alla logica di Dio ma a quella del Mondo. Siamo abituati a commerciare, barattare, convincere e così cadiamo nell’errore anche che sia così anche nella preghiera. Il pregare è un fare pulizia del nostro cuore, perché più pulito sarà, più possiamo essere in grado di ricevere quello che chiediamo e che vedremo manifestarsi non come noi ce lo aspettiamo, ma come Egli ce lo darà per il nostro maggiore bene andando spessissimo oltre le nostre aspettative.

Congruenza

Quello che pensi è quello che otterrai. Se chiedi un pezzo di pane a tuo padre, questi ti darà una pietra? No! Anzi probabilmente ti darà qualcosa in più con il pane e magari anche da bere e un luogo dove sederti e mangiare. La preghiera segue questa logica, per cui non “funzionerà” se si cerca la salute, la prosperità, la serenità chiedendo che sia solo compito di Dio a noi rimanere ad aspettare; se pensiamo che debbano essere gli altri a cambiare se non addirittura a soffrire per quello che ci hanno fatto. Se il cuore e la mente sono impregnati di odio, rancore, invidia, gelosia, ira, così sarà impregnata la nostra richiesta che troverà la Porta chiusa. Per questo sappiamo che perdonare è vincere, che è un Per Dono per noi stessi in primis e poi per gli altri.

 Conclusione

Quelli appena esposti sono dei punti importanti e fondamentali e ne potrei aggiungere tanti altri, ma tutto questo è solo per far comprendere meglio la Logica della Preghiera, che è un atto di fiducia nelle Eterni Leggi dell’Amore, nell’El Shaddai che identifica gli attributi di Dio come Abbondante (prosperità e salute), Onnipotente (non ci sono limiti a ciò che possiamo avere), Petto aperto (per indicarci quel’è la Chiave, la Via, la Porta) per inondarci del suo Amore ed accoglierci nel Suo Trono, ricordandoci che NON siamo mai abbandonati a noi stessi, che la Tavola è imbandita di ogni bene e che spetta a ognuno di noi accomodarci, sederci e mangiare a sazietà… di ogni ben di Dio!

Shalom
maurizio (((\joy/)))

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